Quando si pensa ad Aristotele, si pensa prevalentemente alle sue trattazioni della metafisica e della logica, dell’etica e della politica, e non sempre si tiene nel dovuto conto che la maggior parte delle sue opere conservateci riguarda quella che egli chiamava physiké (sott. episteme), che possiamo tradurre con filosofia o scienza della natura. Per Aristotele essa includeva lo studio dei fenomeni celesti e terrestri, della natura degli astri come delle entità che popolano la terra, minerali, vegetali, animali, uomini. I risultati delle sue indagini fecero autorità per secoli, almeno sino al Cinquecento, poi furono soppiantati grazie anche al possesso di nuovi strumenti di indagine (telescopio, microscopio) e all’applicazione della matematica nelle indagini fisiche. In particolare vennero meno il geocentrismo e la distinzione tra fisica celeste e fisica terrestre e la tesi della fissità delle specie, messa in crisi dall’evoluzionismo. Le indagini naturali di Aristotele sono dunque un repertorio puramente archeologico o possono anche oggi essere oggetto di riflessione? Nella relazione si faranno alcuni esempi di discussioni contemporanee suscitate dalla filosofia aristotelica in questo campo: la cosiddetta
fisica ingenua, ossia il rapporto tra la descrizione aristotelica dei processi naturali e il nostro modo comune di percepirli; la continuità della natura e le proprietà del vivente; il rapporto corpo e anima (o mente) e infine il rapporto fra la tecnica e la natura e il senso della tesi secondo cui la tecnica imita la natura.
Giuseppe Cambiano è professore emerito di Storia della filosofia antica nella Scuola Normale di Pisa, socio nazionale dell’Accademia dei Lincei e dell’Accademia delle scienze di Torino, direttore della rivista internazionale «Antiquorum Philosophia». Pubblicazioni principali: Platone e le tecniche (19913); Il ritorno degli antichi (1988); Polis. Un modello per la cultura europea (2000); Storia della filosofia antica (2004); Figure macchine sogni. Saggi sulla scienza antica (2006); Perché leggere i classici (2010); I filosofi in Grecia e a Roma (2013); Come nave in tempesta. Il governo della città in
Platone e Aristotele (2016); I moderni e la politica degli antichi. Tra Machiavelli e Nietzsche (2018); Sette ragioni per amare la filosofia (2019).