PATHS

Philosophical Approach to Thinking Skills

COS'È?

PATHS (Philosophical Approach to Thinking Skills), promosso da Indire, è un progetto volto al potenziamento delle attività formative legate alla filosofia. PATHS comprende diversi segmenti dell’istruzione. Nello specifico, è indirizzato a studenti di varie età e ad adulti nell’ottica del life long learning. 

Il progetto tiene conto degli studi teorici e delle sperimentazioni didattiche elaborate in Italia negli ultimi trent’anni e si arricchisce del confronto con docenti ed esperti su metodologie, pratiche e modalità di coinvolgimento degli studenti. In particolare, il progetto intende sviluppare alcune delle proposte avanzate negli Orientamenti come la didattica per competenze, la didattica integrata e il lessico filosofico a costruzione cooperativa.

PATHS propone tre percorsi principali e offre a docenti e studenti la possibilità di fruire di una varietà di materiali per l’approfondimento di contenuti filosofici, il rafforzamento dell’interdisciplinarità, lo sviluppo di competenze filosofiche trasversali, il rinnovamento della didattica della filosofia.

 

PATHS NELLE SCUOLE SUPERIORI

PATHS si rivolge soprattutto a docenti e studenti delle scuole italiane del primo e del secondo ciclo di istruzione distribuite lungo il territorio nazionale. I docenti organizzeranno un’attività didattica in presenza o accompagnandoli a distanza attraverso la piattaforma online e il repository dei materiali e delle esperienze didattiche già realizzate.

 

Il caso dell’Istituto Galileo Chini

Maria Cristina Berti, vicepreside dell’Istituto Galileo Chini di Lido di Camaiore, ha partecipato ad una Summer School sul percorso PATHS. Successivamente ha proposto di sviluppare il progetto all’Istituto Chini. Uno dei vantaggi di PATHS è quello di proporre un metodo ripetibile senza troppe difficoltà. Si tratta inoltre di un format immediato ed efficacy.

 

Al Chini, quest’anno, hanno aderito a PATHS 2 classi del terzo anno ed una del quarto del liceo ad indirizzo Scienze Umane: due seguite dalla professoressa Maria Cristina Berti ed una dal professor Augusto Albizzi, docente di storia e filosofia). I docenti hanno trovato molto interessante inserire tale progetto all’interno del percorso PCTO (Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento), vista la significativa valenza filosofica e la forte coerenza con il curriculum scolastico delle classi del Liceo delle ScienzeUmane.

 

Il percorso PATHS prevede la scelta di una parola chiave sulla quale focalizzare l’attenzione. Si inizia con una prima fase di brainstorming in cui gli esperti esterni di PATHS, i ricercatori Samuele Calzone e Matteo Borri dell’ istituto INDIRE, propongono all’intera classe la parola scelta dai docenti e gli studenti esprimono liberamente le proprie intuizioni e collegamenti logici. Dopo il brainstorming, gli allievi, suddivisi in gruppi di quattro o cinque, preparano un elaborato sul tema (un testo, un power pont o un altro contenuto multimediale) che sarà presentato alla classi nella seconda ed ultima fase di restituzione di fronte agli esperti di PATHS.


La filosofia e la domanda 

Augusto mi dice di aver lavorato sulla parola “genere”. "Cristina ed io abbiamo provato" mi spiega "a partire da una definizione onnicomprensiva. In particolare, abbiamo iniziato il percorso chiedendoci se la distinzione fra generi sia necessaria. Siamo così approdati al concetto di genere come classificazione e quindi all’uomo che conosce per similitudine e differenza. Successivamente, i ragazzi hanno trovato spunti interessanti per discutere anche del caso più specifico dell’identità di genere. Per dare sostanza al dibattito, abbiamo proposto agli alunni diversi testi, fra i quali inserti della costituzione relativi alla distinzione di genere, il mito dell’androgino di Platone e la definizione di genere Vera Gheno".

 

La dialettica

Paths, mi spiega Augusto, permette agli allievi di muoversi all’interno di un “contenitore filosofico” secondo una modalità più libera di quella riscontrata all’interno dell’attività curricolare. Il tutto è basato sul valore della domanda. “Il filosofo”, mi dice Augusto, “è un bambino che non smette mai di farsi domande e di opporsi al perché sì e al perché no”.

Il percorso Paths prevede anche momenti in cui l’allievo difende tesi che non sono le sue. Questo permette di sviluppare tecniche di retorica e pensiero creativo, competenze che possono essere usate in qualsiasi altro ambito di studi e, più in generale, di vita. In questo modo, l’allievo non corre il rischio di percepire la filosofia come una materia astratta e incomprensibile. 

 

Un successo

Al Chini, i percorsi PATHS hanno riscontrato molto successo. Nelle terze non ci sono state defezioni. "I ragazzi" mi dice Maria Cristina "hanno infatti bisogno di figure di riferimento che siano capaci di ascoltare. La filosofia assume quindi un valore terapeutico".